• È il momento in cui si è sul punto di rompersi, di sentire quella vocina dentro che dice: “Non ce la faccio più”. In questo saggio le autrici ci accompagnano nella scoperta di alcune tecniche del modello di Counsel Coaching Strategico per cambiare la percezione e i modelli di pensiero dannosi. Il fine è individuare la modalità di risposta personale al burnout (emozioni, pensieri e comportamenti), trovare strategie di gestione più funzionali e allenare una nuova abilità, per affrontare le emergenze emotive. Diventare come le nuvole per farsi trasportare dal vento, in grado di sopportare il peso della pioggia e il baccano dei tuoni. Lo stress viene da dentro, è la reazione alle circostanze, non le circostanze stesse: “Se sei finito dipende dal tuo punto di vista: cambia questa opinione e diventa infinito” (Osho).
  • Lo scopo del Dialogo Strategico Performativo, strutturato come sintesi evoluta del linguaggio ipnotico e della pragmatica della comunicazione umana, è quello di condurre persone a percepire diversamente le loro realtà problematiche. "La realtà non è ciò che accade ma ciò che facciamo con ciò che ci accade". Una forma evoluta di comunicazione, capace non solo di far "capire razionalmente" ma soprattuto di far "sentire suggestivamente" ciò che si vuol indurre nei nostri interlocutori, parafrasando le parole di Austin, un linguaggio performativo che si sostituisce a quello ordinario indicativo: ovvero, il passaggio da una comunicazione che spiega a una che induce a fare, trasformando ostacoli insormontabili nel primo passo di un processo di cambiamento che porterà velocemente alla soluzione di un problema o al raggiungimento di un obiettivo.
  • Questo libro aiuta in modo concreto a realizzare se stessi seguendo un metodo rigoroso, frutto di studi e anni di esperienza del gruppo Nardone su centinaia di casi trattati. Scritto come manuale operativo, aiuta con azioni pratiche a realizzare se stessi seguendo semplici passi. Il primo è indubbiamente come gestire le proprie emozioni invece che subirle e, di conseguenza, vivere bene e raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Il secondo passo riguarda la risoluzione dei problemi, senza la quale non riusciremmo a realizzare noi stessi. Il terzo e ultimo step dimostra l’enorme utilità del Counsel Coaching Strategico, strumento che consente di operare sul cambiamento delle percezioni, poiché la realtà non è quello che ci accade bensì cosa facciamo con ciò che ci accade. Un libro che guida i giovani a scoprire tutto quello che devono sapere per superare paure e avere il coraggio di seguire e realizzare i propri sogni, anche grazie alla capacità di risolvere i problemi. Perché ogni problema ha anche la sua soluzione.
  • Il quotidiano vivere all’interno di un ospedale è frenetico, si corre dietro e contro al tempo; si assiste, si cura, si consola, si ascolta, si è protesi verso gli altri ed i loro bisogni. Il lettore verrà accompagnato in un viaggio all’interno del mondo sanitario, potrà cogliere spunti di riflessione ed un invito ad avvicinarsi al Modello di Counsel Coaching e Problem Solving Breve Strategico. Con occhi curiosi e attenti, comprenderà come questo possa divenire strumento indispensabile per ogni professionista che operi all’interno di organizzazioni, al fine di migliorarne la performance, consapevole che i problemi non finiscono, ma neanche le soluzioni. .
  • Le aziende vincenti, ovvero quelle che riescono a superare i momenti di crisi e le avversità del sistema economico-produttivo, si distinguono dalle altre per la loro capacità di evolversi e cambiare strategia in concomitanza con le mutazioni dei mercati e del mondo circostante. Ma una delle cose più complicate per gli esseri umani è proprio il cambiamento che genera sempre e comunque una resistenza, e questo è vero anche per le aziende, forse ancor più che per le persone. Tanto più un sistema è organizzato e strutturato, infatti, tanto più resiste alla sua trasformazione anche quando questa sarebbe decisamente necessaria. Per uscire da questa trappola l'azienda, come ogni sistema vivente, deve introdurre al suo interno cambiamenti in grado di aggirare tali resistenze e far riorganizzare il suo funzionamento rendendolo di nuovo efficace e funzionale agli scopi.
  • Disinnesca la tua psicotrappola: tu l’hai attivata, l’hai costruita involontariamente, ma ora ne sei prigioniero. Come hai fatto? Hai ripetuto comportamenti che all’inizio ti hanno risolto dei problemi: erano soluzioni efficaci, dunque le hai applicate sempre, senza preoccuparti dei risultati. In verità, sono loro la tua psicotrappola: le tentate soluzioni fallimentari. Ti sei complicato la vita da solo, ti sei avvolto nelle catene proprio come faceva Houdini, solo che tu lo hai fatto senza rendertene conto, e ti ritrovi intrappolato. In queste pagine puoi trovare le istruzioni per capire come si sono strutturati i tuoi disagi, come fare per star meglio per essere di nuovo consapevole dei tuoi meccanismi. Se hai innescato la tua psicotrappola, qui troverai sempre la tua psicosoluzione.
  • “Le affermazioni e i costrutti qui esposti non sono le fantasie notturne o le illuminazioni mattutine del pensatore di turno, né tanto meno le conclusioni tratte dall’osservazione di un singolo caso o di pochi esempi, ma il frutto di una prolungata esperienza di ricerca-intervento sulle problematiche dell’adolescenza e della famiglia condotta mediante modalità empirico-sperimentali… L’obiettivo di questo lavoro vuole dunque essere quello di esporre con chiarezza come certe problematiche dei moderni adolescenti arrivano a formarsi, e come possono essere prevenute o risolte. Pertanto, questo volume vuole essere un libro di aggiornamento per specialisti interessati ma soprattutto un agevole e accessibile manuale per genitori e figli, affinché entrambi possano evitare le trappole insite nelle relazioni connotate da modalità disfunzionali, ovvero ‘correggere le migliori intenzioni che producono gli effetti peggiori’.”
  • La vitalità di una scienza non si misura solo dalla capacità di scoprire, ma anche di inventare: fare scienza non consiste solo nell’osservare, isolare e definire rigorosamente i fenomeni, aprendo i confini di nuovi, impensati territori, ma anche nell’«inventare» volta per volta, territorio per territorio, gli strumenti concettuali e operativi più adeguati per muoversi al suo interno e ricominciare così a osservare, isolare, definire, sperimentare…
  • “Il processo è una sorta di «danza» interattiva tra domande che creano le risposte e risposte che permettono di costruire le successive domande strategiche, sino al punto in cui l’interlocutore dichiara di aver cambiato la sua posizione grazie a ciò che ha scoperto.”
  • “Per quanto le correnti classiche della psicoterapia differiscano e siano spesso tra loro in contraddizione, esse hanno una ipotesi in comune: che i problemi si possano risolvere soltanto scoprendone le cause. Questo dogma è fondato sulla credenza in una causalità lineare e unidirezionale, che scorre dal passato al presente, e che a sua volta genera l’apparentemente ovvia necessità di raggiungere un insight sulle cause prima che possa avvenire un cambiamento. Permettetemi di fare un’osservazione per certi versi eretica: né nella mia vita personale (a dispetto di tre anni e mezzo di analisi in formazione) né nella mia successiva attività di analista junghiano, né nelle vite dei miei pazienti mi sono mai imbattuto in questo magico effetto dell’insight
  • “Occuparci dello sviluppo dei nostri talenti e delle nostre potenzialità significa concentrarci proprio su quelle che sentiamo come nostre debolezze e fragilità, in modo tale da far leva su di esse per innescare dei cambiamenti e prima che si strutturino come problemi invalidanti. Se impariamo a gestire le nostre incapacità, i nostri limiti si trasformeranno nei nostri più grandi punti di forza; se li neghiamo a noi stessi, finiranno per emergere nel momento meno opportuno.”
  • "Se ci si abitua a vedere le cose da prospettive diverse, ci si allena all'elasticità mentale. Se ci si esercita ad assumere un atteggiamento morbido nei confronti del nostro partner, si forma la capacità di tenere a bada le nostre reazioni impulsive. Se ci si sforza di usare un linguaggio arricchito da immagini evocative, si alimenta la nostra creatività. In altri termini attraverso l'esercizio dell'arte del dialogo strategico, costruiamo noi stessi sulla forma che è propria al dialogo, quella della collaborazione e dell'accordo."
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